venerdì 26 giugno 2020

Bianca Milesi: arte e patria nella Milano risorgimentale





A partire dalla misteriosa e quasi dimenticata Stele Traversa, opera del Canova, che ricorda Antonietta Milesi Gabrini, si ripercorrono le vite complesse e travagliate di alcuni protagonisti dell'età risorgimentale.
Si inizia con  Bianca Milesi che dà il titolo alla presente opera: è stata una pittrice, una patriota, una pedagogista ante litteram, ed è vissuta fra Milano, Roma e Parigi in un momento difficile per la penisola italiana e per le sorti del continente europeo. Si è destreggiata fra restaurazione e moti carbonari, mettendo in luce la sua continua voglia di cambiare e sperimentare. Alla ricerca di un equilibrio che troverà solamente nella più aperta e cosmopolita città di Parigi.
La madre, Elena Viscontini Milesi, musa del poeta Carlo Porta, animatrice di un salotto culturale nella Milano napoleonica, fu un sicuro esempio per le figlie che ne seguirono le orme come mecenati di artisti e nel profondo interesse e coinvolgimento nella vita politica milanese.
La sorella Francesca Traversi, amica degli artisti Francesco Hayez, Pompeo Marchesi e Pelagio Palagi, fedele punto di riferimento per gli esuli fratelli Giacomo e Filippo Ciani, assieme al marito avvocato Giovanni Traversi appoggiò la causa patriottica. La loro casa milanese e le ville di Desio, Meda e Sannazzaro de' Burgondi divennero dei centri importanti per letterati, artisti e cospiratori.
Luigia Pisani Dossi lasciata per motivi di forza maggiore dal marito esule carbonaro, dovette gestire  da sola una  numerosa famiglia composta da mazziniani e patrioti.
Le sorelle Gabrini, celeberrime grazie al quadro di Hayez, nascondono un vissuto particolare, sono due personaggi fino ad oggi muti che non hanno trovato spazio nelle pagine della storia risorgimentale, purtroppo figlia della retorica e del banale revival patriottico di fine Ottocento.
Maddalena Marliani Bignami, "pallida e infelice persona", musa ispiratrice di Ugo Foscolo; il fratello, il compositore di musica Marco Aurelio Marliani, che dopo un lungo soggiorno parigino, ritornò in Italia per dedicarsi alla causa patriottica. E, difendendo tali ideali, morì a Bologna nel maggio 1849.
Il barone Ercole Dembowski, fu un felice studioso di astronomia, ma lo sfortunato marito della baronessa Enrichetta Bellelli di Napoli; la loro figlia Matilde Dembowski, vittima di un matrimonio altrettanto infelice, tentò di rifarsi una vita come amante del compositore e critico musicale Gian Andrea Mazzucato.




Il testo è in vendita a 25 € facendone richiesta al seguente indirizzo: icopisky@gmail.com