lunedì 1 febbraio 2016

Echi canoviani






Quando si prende in considerazione un personaggio celebre si ha la convinzione che sia stato ormai detto e scritto tutto. In realtà, avvicinandosi a personaggi del calibro di Antonio Canova, ci si rende conto che spesso il mito ha avuto la meglio sulla persona e che molto è stato tralasciato o male interpretato. 
Accanto al Canova sono vissuti molti personaggi, fino ad oggi ritenuti secondari, che gli hanno permesso di diventare quel celebre artista che oggi noi tutti conosciamo ed apprezziamo.
Senza la famiglia, gli affetti, gli amici però a poco sarebbero servite le sole capacità dello scultore. Canova non aveva un carattere forte, non era una persona decisa e sicura di sé; ecco, quindi, l'estrema importanza che ebbero i suoi amici e i suoi collaboratore nello spronarlo a continuare nel suo percorso artistico.
Ad iniziare dalla madre, Angela Zardo, molto lontana dall'immagine della donna snaturata che lo abbandona a soli 4 anni in casa del nonno per passare a seconde nozze. In realtà Anzoletta fu una madre affettuosa che mantenne un profondo rapporto con il figlio attraverso un costante scambio epistolare. E Canova, non potendola avere vicino a sè a Roma, si preoccuperà di farle vivere una serena vecchiaia.
Minette Alavoine de Bergue, una franco-tedesca bella ed intelligente che incontra Canova a Firenze ed è quasi sul punto di lasciare un promesso sposo per convolare a nozze con lo scultore. Canova tergiversa e, a malincuore, abbandona i progetti matrimoniali. E Minette, come un personaggio delle fiabe, si adegua ed aspetta paziente che il promesso marito (un anziano generale spagnolo) concluda le sue guerre per poterla sposare.
Luigia Vaccolini Giuli, originaria di Ravenna, fu per 26 anni governante della casa romana del Canova, troppo preso dalla sua professione per poter gestire anche l'economia domestica. Pittrice dilettante, abile amministratrice, intelligente mediatrice fra i collezionisti e lo scultore stesso, si dimostrerà insostituibile amica, confidente e quasi una seconda madre. La sua morte, dopo una lunga malattia, farà cadere Canova in una profonda depressione.
Antonio D'Este, inseparabile amico e collaboratore. Pur avendo buone capacità come scultore, mise da parte la propria carriera per sostenere l'amministrazione dello studio canoviano. E, giunto in tarda età, si dedicherà alla stesura delle Memorie di Canova, una biografia precisa e completa che mette in luce l'uomo prima dell'artista. L'opera rimase manoscritta e venne ereditata dal figlio Giuseppe D'Este e dal pronipote Alessandro Pagliarini (noto come Alessandro D'Este, dal cognome che assunse in qualità di erede della famiglia materna). Quest'ultimo convinse a fatica l'editore Le Monnier di Firenze a portare il prezioso e monumentale manoscritto fino all'edizione a stampa; purtroppo dai progettati due volumi fu costretto a dimezzare l'opera. Una grave perdita considerando che il curatore aveva trascritto in un intero volume le lettere del Canova gelosamente raccolte dal bisnonno.
Giovanni Martino De Boni, pittore veneziano, fra i primi compagni del Canova all'Accademia veneziana, lo seguirà a Roma. Ebbe una vita lunga ma tormentata, prima a Venezia con una moglie bisbetica -novella Santippe- ed una figlia malata di tisi dalle quali fuggiva, quando possibile, con la scusa di viaggi di lavoro. Morte entrambe, compare Martin si trasferì in pianta stabile a Roma ai primi dell'Ottocento, cercando spesso l'aiuto economico del Canova. Nei successivi anni vivrà alla sua ombra, attestandosi come incisore delle celebri opere canoviane.

E così a seguire possiamo ripercorrere le vicende di altre figure che sembrano condannate nel dimenticatoio, fagocitate dalla grandezza e dalla fama del Canova: il maestro e quasi suocero Giovanni Volpato, i giovani Francesco Vancolani e Giovanni Bianchi che da Bassano tentano la fortuna a Roma, la sorella Marietta Sartori vittima di un marito violento che le rovinerà l'esistenza, il cugino Domenico Manera che da scapestrato e svogliato giovane entrerà a far parte del ristretto entourage romano.


Il testo è in vendita a 20 € facendone richiesta al seguente indirizzo: icopisky@gmail.com







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